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Chi ha potuto attraversare gli anni ’90 porta indubbiamente con sé innumerevoli ricordi, alcuni malinconici ed altri carichi di gioia ed entusiasmo. C’è chi è stato bambino, chi li ha trascorsi da teenager e c’è chi, invece, li ha vissuti già da genitore o nonno.
Comunque sia quel tempo ha lasciato in tutti, chi più chi meno, come dicevamo, dei ricordi che fanno provare nostalgia per tutte quelle situazioni che allora ci sembravano “normali”: Internet era agli albori (almeno in Italia), cominciavano ad essere presenti sul mercato i primi telefoni cellulari a prezzi accessibili, i cosiddetti “telefonini”, con i tasti da premere per comporre i numeri di telefono ed inviare SMS; ci si ritrovava il pomeriggio al bar o al “muretto” in comitiva con gli amici anziché su Facebook o Instagram e ci si preoccupava solo del tempo e dei momenti che si trascorrevano insieme agli altri, anziché del selfie da postare sul social di turno (selfie che all’epoca era chiamato comunemente “autoscatto”).
La musica che si ascoltava alla radio negli anni ’90 era prevalentemente del genere commerciale da discoteca che faceva ballare chiunque, dal più piccolo al più grande, e si discuteva, tra le ragazze teenager, di quale membro della boyband di turno fosse il più capace ed attraente. Anche la moda, lo styling ed il makeup erano molto diversi da oggi: zatteroni o anfibi ai piedi, top che lasciavano scoperto l’ombelico, capelli dalle molteplici nuances e acconciature (alcune in stile Emma Bunton delle Spice Girls o come Gwyneth Paltrow sul film “Sliding Doors” ), trucco dai toni del grigio con eyeliner nero grafico sugli occhi.
Guardare a quel tempo riporta alcuni di noi anche tra i banchi di scuola. Tra l’ansia di un’interrogazione e l’altra, c’era sempre la voglia di ridere e di stare insieme, di avere accanto amicicon cui divertirsi ma anche persone da ascoltare, sostenere e consolare, e la capacità di affrontare la vita sempre col sorriso e la spensieratezza tipica dell’età adolescenziale.
I prodotti "must have" irrinunciabili per la scuola
Scuola significava, ovviamente, anche impegno quotidiano. E per affrontare la giornata in classe era necessario essere equipaggiati, almeno in parte, di alcuni prodotti che ora non potremmo non definire dei must have irrinunciabili per la scuola. Tra tutti, in particolare, due prodotti erano estremamente importanti:
1- Zaino o borsa della marca Invicta. Ogni anno la casa produttrice lanciava dei nuovi prodotti, ma i più tendevano a non cambiare lo zaino o la borsa (quest’ultima a doppio manico rigorosamente a strisce viola o rosa per le ragazze), se non per vera necessità. Anche lo zaino, che il più delle volte accompagnava la persona per tutti i cinque anni di Scuola Media Superiore, faceva, infatti, per così dire, parte integrante dell’abbigliamento con cui egli si recava a scuola e contribuiva, così, alla sua immagine complessiva.
2- Diario Smemoranda. La “Smemo”, così come veniva comunemente chiamata, era il primo oggetto da estrarre dallo zaino una volta scelto il proprio banco in classe il primo giorno di scuola. Era una questione di “stile”, così come per lo zaino o la borsa Invicta, possedere una Smemoranda.
Per fortuna gli anni ’90 non sono mai passati del tutto. Ci sono, infatti, tantissimi prodotti scolastici che si utilizzavano allora (e a volte anche prima di quel tempo) e che ancora ritroviamo sui banchi di scuola; eccone alcuni esempi:
- Astuccio tombolino, comunemente chiamato a zip, diverso dall’astuccio a bustina (meno capiente), in cui inserire penne, matite, evidenziatori e quant’altro. Un esempio è l’Astuccio tombolino con cerniera della marca Pigna, realizzato in nylon con bordo rinforzato per una buona resistenza allo strappo e agli, eventuali, lavaggi in lavatrice.
- Quaderno o quadernone Monocromo. Chi non ha mai comprato un quaderno o quadernone (quest’ultimo ora viene più comunemente chiamato maxiquaderno) della marca Pigna Linea Monocromo a punto metallico? Crediamo in pochissimi, anche perché all’epoca era un articolo molto più economico rispetto a quelli di altre marche ed anche perché negli anni ’90 in tantissimi, più che altro erano soggetti femminili, si recavano in cartoleria a cercare quelli con la copertina dai colori fluo o pastello. Sul nostro store online sono presenti sia entrambe quest’ultime linee di quaderni Monocromo sia quelli con copertine dai colori più classici.
- Copertine per quaderni e quadernoni. Soprattutto negli anni delle Scuole Medie Inferiori era molto comune possedere delle copertine da apporre su tutti i quaderni e quadernoni, così da proteggerne gli angoli nei momenti in cui era necessario inserirli e/o estrarli dallo zaino. Inoltre, era preferibile che avessero colori diversi a seconda della materia trattata così da riconoscerli subitaneamente. Un esempio, sono le Coprimaxi della RiPlast in PVC laccato con alette salvapieghe e tasca portanome sul davanti, disponibili sul nostro store in 16 colori che vanno dal bianco, al fucsia, all’arancio, fino al nero.
- Coprilibri in PPL. Tuttora vengono utilizzati i coprilibri come, ad esempio, i Cristal della marca RiPlast, perché hanno, appunto, l’utilissima funzione di proteggere efficacemente le copertine di libri e manuali.
- Penna 4 colori. L’originale ed iconica penna a sfera Bic 4 Colours con, appunto, 4 colori d’inchiostro nei colori classici nero, blu, rosso e verde era ed è, tuttora, un prodotto immancabile sui banchi di scuola. Attualmente è disponibile anche in varie versioni: la Mini tascabile da 12 cm, la Fun con i 4 colori d’inchiostro rosa, verde chiaro, turchese e viola, il tipo Shine e quello Velours con il fusto rispettivamente metallizzato o con decorazioni a fantasia (foglie, fiori o geko) in velluto.
- Marcatore UniPosca. E’ il marcatore che tutti abbiamo almeno per una volta utilizzato per decorare zaini, borse, t-shirt, ecc. Si tratta, infatti, di un prodotto con inchiostro a base d’acqua che riesce a scrivere ed asciugarsi su tutte le superfici come carta, metallo, vetro, plastica, ecopelle e tessuti ed è ancora oggi disponibile in tantissimi colori e finish come, ad esempio, l’Uniposca ad effetto metallico nelle versioni oro o argento.
- Colla Coccoina. Indubbiamente la colla Coccoina nella classica versione in pasta adesiva bianca nel barattolo col pennellino ed il suo inconfondibile profumo alla mandorla ha segnato la storia dell’utilizzo della colla in classe per generazioni e generazioni. Non è, infatti, propriamente figlia degli anni ’90 poiché la sua origine è datata addirittura prima metà del ‘900 ma non potevamo non citarla come prodotto storico in sé per sé.
- Correttore a pennellino o bianchetto (come veniva comunemente chiamato). Con il correttore liquido a pennellino di quegli anni il rischio maggiore era che dopo aver corretto la lettera o la parola questo non si asciugasse rapidamente e che si trasferisse altrove creando così un disastro maggiore l’errore iniziale. Fortunatamente adesso le formule sono cambiate, come nel caso del correttore Pritt Fluid che possiede una consistenza ultra coprente a rapido essiccamento per facilitare la scrittura sullo strato correttivo.
- Il Flauto. Forse l’unico strumento musicale che, già da prima degli anni ’90, in tantissimi hanno avuto l’opportunità di conoscere nella loro vita. Alle Scuole Medie Inferiori era solito, ovviamente durante la lezione di Musica, imparare a riconoscere e scrivere le note musicali sul pentagramma e suonare il flauto. Nel nostro sito sono disponibili gli Album pentagrammati della marca Pigna, il Flauto dolce della Hohner e quello soprano della marca Arda.
Ormai sappiamo che la storia è ciclica ed è fatta di momenti che ritornano preponderanti nella vita di tutti noi; anche se adesso siamo alle prese con la pandemia, ci auguriamo che passi il più in fretta possibile e che, tra tanti anni, proveremo nuovamente un grande e forte sentimento di nostalgia anche per questi tempi, similmente a ciò che adesso proviamo per i meravigliosi anni ’90.
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